martedì 4 gennaio 2011

Portiamo pazienza...

Di mamma ce n'è una sola.
Per fortuna, perché ad averne due o tre tutte uguali alla mia sarebbe, spesso, un'istigazione al matricidio.
Domenica 9 sarà il terzo compleanno di Rudy e ieri mia mamma mi ha chiesto come intendiamo festeggiarlo.
"Niente di particolare, ma'. Non voglio fare un festone come per il primo compleanno, facciamo come l'anno scorso: una fetta di torta ed un bicchiere di spumante o di bibita, a metà pomeriggio dato che è domenica, tanto per far stare un po' insieme tutti i cuginetti."
"La torta la fai fare dal pasticciere o la fai tu?"
"La faccio io"
"E la dai solo ai bambini???"
"Perchè solo ai bambini, scusa? Chi la vuole la mangia!"
"Ma solo i bambini sono cinque, una torta non basta!"
"A parte che i bambini sono sette, perchè ci sono anche i cugini da parte di suo padre e non solo i tuoi nipoti, se non ti scoccia: basta fare due torte al posto di una. Dov'è il poblema?"
"E dove la vuoi fare, da me o da te?"
"A casa mia, scusa!"
"Ma perchè non fai qui da me la sera prima con i parenti di qui e quelli di Como, e poi domenica a casa tua con gli altri cugini?"
"....... senti, va bene: sabato sera lo festeggiamo qui con i parenti da parte tua, e domenica con gli altri."
Credevo fosse finita qui, invece stamane...
"Senti, ma la torta per quante persone devo farla fare?"
".....ma non ti avevo detto che le preparo io, le torte?"
"No, sì, vabbè, però è meglio farla fare e poi io ti ho detto che se la fai fare fai meno fatica, è che tu sei sempre attaccata a quel cazzo di computer e non mi ascolti mai!"
"No, mamma, sei TU che non ascolti quello che dico, o meglio: te ne freghi. Che senso ha chiedermi una cosa se poi ignori la mia risposta? Dimmi direttamente che vuoi far preparare una torta dal pasticcere per tuo nipote perchè fa più scena con tua sorella, i miei cugini ed i loro bambini."
"Non è per far scena, lo faccio per darti una mano. Poi stavo pensando di farla fare per domenica pomeriggio, che di sabato sera non so in quanti verranno... e poi a me non piace festeggiare il giorno prima..."
"Mamma, ci risiamo. Ma si può sapere perchè cazzo abbiamo parlato ieri, se oggi hai deciso tutto il contrario di quel che abbiamo detto??? Non facevi prima a dirmi che domenica pomeriggio volevi organizzare una festa per tuo nipote invitando solo i tuoi parenti ed occupandotene da sola? Mi giravano le palle lo stesso, ma molto meno!!!"
Morale della favola: domenica pomeriggio festa a casa dei nonni con i bis-cuginetti (figli dei miei cugini), domenica sera festa a casa nostra con i cuginetti (figli dei miei cognati).
E mio padre che passa in tarda mattinata a dirmi di portare pazienza, che tanto lo so che mia madre è fatta così, che ormai ha settant'anni, che non lo fa per cattiveria ma per darmi una mano...
Eh.
Io porto anche pazienza, ma che due coglioni!!!

6 commenti:

  1. cazzo...Come la mia.Precisa

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  2. Ecco, lascio detto anche a te: se mai mi vedessi assumere con Rudy gli stessi atteggiamenti che io critico in mia madre, sei pregata di non lesinare i calci in culo.

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  3. Ciao Randagia, altro che "due coglioni!", mi è venuta l'ansia solo a leggere...

    Però in compenso - oltre ad avermi fatto sorridere - mi hai fatto ricordare quanto sono fortunato: "singolo" da undici anni, la figlia che ne ha ventisette e vive a casa sua, e l'immensa fortuna di avere una madre (simile alla tua) che vive a 1464km di distanza!

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  4. Ciao, Mario: benvenuto.
    Fortunato, sì, ma con la mia il numero e la grandezza dei coglioni sarebbero direttamente proporzionali alla distanza: ti dico solo che viviamo in due paesi confinanti (solo 4 chilometri tra le due case) e mi telefona regolarmente tre volte al giorno.
    Immagina se i chilometri fossero millequattrocento!!! ;o)

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  5. Grazie del benvenuto!

    Mi piace questa "stanza della tua casa" e mi piace il tuo modo di esprimere ciò che vivi. Ci si sente davvero bene qui (un po' come andare a trovare un'amica di vecchia data), nonostante l'inevitabile tristezza, a cui conducono alcune riflessioni legate alla tua condizione di salute.

    Singolare coincidenza: ho fatto il volontario per sei anni in una casa famiglia, dove vivono una decina di persone, tra le quali, tre affette da diverse forme di SM (ho smesso da un anno, per importanti divergenze con la gestione e perché anch'io - essendo invalido al 100% - ho i miei problemi, ed a volte l'indispensabile energia per "dare", cominciava a mancarvi...)

    Comunque, mi sento ancora fortunato, ma a metà...

    L'ultima telefonata con mia madre risale al 13 giugno 2004 (l'ultimo incontro avvenne nel 1999, quando andai a trovarli). Nel mio caso ci sentiamo un po' - troppo - poco, ma tre telefonate al giorno, sono effettivamente un po' - troppo - troppe.

    Con mia figlia (siamo stati fuori a cena proprio ieri sera), sono io a lamentarmi, poiché ci sentiamo più o meno una volta a settimana e a me, pare un po' - troppo - poco...

    Un abbraccio...

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  6. Grazie a te per i complimenti, Mario :o) (Bisognerebbe inventarsi una faccina che per metà arrossisce e per metà gongola...)

    Che bella, questa coincidenza! Io son convinta che nemmeno le coincidenze, però, accadano per caso: probabilmente ti sei incuriosito un po' di più, hai girato per le "mie stanze", proprio perché in un certo qual modo avevi già familiarità con la SM... capisco cosa intendi quando dici che l'energia per "dare" può mancare: son volontaria di Protezione Civile da vent'anni ed a volte l'energia mancava anche prima della malattia...

    In effetti, tra tua madre e la mia non ci sono mezze misure. Dovremmo studiarci qualcosa. Per quanto riguarda tua figlia capisco che ti sembri poco (il mio Rudy mi manca anche se sta solo mezza giornata dai nonni senza di me) ma tu immagina che brutto sarebbe se dovesse pensare di te quel che penso io di mia madre!!! AAArggh... nononò, ti vieto spassionatamente di chiamarla più di tre volte a settimana! ;o)

    Abbraccio ricambiato.

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