giovedì 7 giugno 2012

Essendo lunga... rispondiam da qui così la facciam corta ;o)


Partiamo col rispondere a René: ricambio di cuore, ma davvero di cuore, il grazie iniziale per i toni utilizzati e per i restanti complimenti, ché son da sempre convinta che ci possa anche scannare, in Rete, se non si è d'accordo, ma spiegando i perché ed i percome e nei limiti della buona creanza.
Per quanto riguarda l'assetto da guerra, vedrai leggendo più avanti che anch'io son in tenuta da guerriglia, e non da antisommossa ;o)

E, per prepararsi all'armageddon, consiglio la visione del documentario Comando e Controllo di Alberto Puliafito, IK Produzioni.

Procediamo, dunque: sorvolando su ciò che concordiamo, dico che anch'io ho le mie riserve sull'interezza dei 2€. Sto cercando di verificare da fonti che non siano di parte ma, per ora, non trovo nulla che mi soddisfi.

1) Nel link che ho messo nel precedente post, al punto in cui parlo dei 68 milioni meno 5 etc., alla frase "Dato verificabile qui", trovi la sezione "progetti realizzati", "progetti in corso" e simili.
Lì sono indicate le cifre già spese per ciò che è stato costruito e quelle stanziate per ciò che stanno facendo/devono fare.
A me non basta, preciso, ma è un punto di partenza.

2) Nemmeno io son totalmente soddisfatta dell'articolo che ho commentato: ve l'ho linkato su Twitter essenzialmente in risposta all'argomento "soldi raccolti in beneficenza utilizzati per i prestiti". Il restante, per il tweet in questione, poteva pure non esserci, ma essendoci ed essendo poi virata la discussione su "dov'è la chiarezza, mi sembrava logico dare la mia opinione anche sul resto.
Per quanto riguarda i fondi per le popolazioni colpite dalle alluvioni, con il motore di ricerca interno al link che ti ho riportato nel punto 1) ho trovato questo comunicato stampa datato 23 marzo 2012 http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_com.wp?contentId=COM31525 che dice così:


Protezione civile: individuati i progetti da finanziare in favore delle popolazioni alluvionate di Liguria e Toscana

23 marzo 2012

Si è tenuta nel pomeriggio di ieri la riunione degli operatori della comunicazione e degli operatori della telefonia fissa e mobile, alla presenza del Presidente del Comitato dei Garanti Prof. Paolo Germani, già Ispettore generale capo del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, esperto in materia di controlli di finanza pubblica. Tale organismo istituito con DPCM 20 febbraio 2012, n.585 assicurerà la supervisione dell’utilizzo dei fondi provenienti dagli sms e dalle telefonate solidali degli italiani veicolate attraverso i predetti operatori.
Nel corso della riunione sono state individuate le iniziative da finanziare per la realizzazione di interventi in favore delle popolazioni alluvionate della Liguria e della Toscana colpite dagli eventi del 25-26 ottobre e 4-6 novembre 2011.
L’importo complessivo delle donazioni promesse ammonta a 6.043.140 euro, di cui 3.521.965 euro sono stati destinati alla Liguria e 2.521.175 euro alla Toscana. Tali promesse si concretizzeranno in trasferimenti al Dipartimento della protezione civile, da parte degli operatori della telefonia fissa e mobile, man mano che gli stessi incasseranno le fatture emesse, sulle quali gli operatori non applicheranno alcun ricarico.
Per quanto riguarda la regione Toscana, è stato deciso il finanziamento del Progetto concernete la realizzazione della scuola elementare di Aulla, che sarà costruita una zona sicura dal punto di vista idrogeologico, secondo criteri eco-compatibili. L’opera assorbirà l’intera quota destinata alla medesima regione.
Per la regione Liguria sono stati individuati due progetti: il primo si concentrerà a Cassana, frazione di Borghetto Vara, un piccolo centro completamente distrutto dagli eventi dell’autunno scorso. L’intervento prevede la messa in scurezza della frana che ha colpito la frazione e il ripristino della viabilità e dei servizi essenziali, favorendo la rinascita del piccolo borgo. Il Progetto prevede un finanziamento di euro 2 milioni.
Il secondo progetto riguarderà la città di Genova e prevede la messa in sicurezza del rio Fereggiano, in corrispondenza con la scuola Giovanni XXIII, oltre ad alcuni lavori di ripristino degli impianti della scuola danneggiati dall’alluvione. Il Progetto prevede un impegno di spesa complessivo di 1,5 milioni di euro.


Di più, non so.

3) Nulla posso dire sul fatto che non v'è certezza di monitorare le raccolte parallele, ma per onor di giustizia (son l'ultima dei romantici, che ci vuoi fare... di quelli che s'alzan a gridare "non è giusto" anche quando il torto lo subisce il nemico) l'articolo di Castelnuovo ed il relativo paragrafo del "TUTTI I NOSTRI SOLDI VERRANNO etc. etc." con risposta affermativa parla esclusivamente dei soldi raccolti dalla Protezione Civile tramite SMS al 45500 ed alla polemica dei prestiti.
Non puoi allargare il palese significato "tutti i nostri soldi inviati alla Protezione Civile al numero 45500" a "tutti i nostri soldi raccolti in qualsivoglia maniera da chicchessia".
Non regge. Perciò correggo la tua affermazione dicendo che non è corretto estrapolare una frase dal suo contesto, altrimenti le si può dare qualunque significato ci venga comodo attribuirle...

4) Sempre cercando all'interno del sito della ProCiv, altro comunicato stampa:: http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_com.wp?contentId=COM33244


Firmata l'ordinanza che regola le donazioni al 45500

6 giugno 2012

Il Capo Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, acquisita l’intesa con le regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, ha firmato oggi l’ordinanza che regolamenta le modalità di gestione dei fondi raccolti con le donazioni al numero 45500. 
Dallo scorso 29 maggio e fino al 10 luglio, infatti, è possibile inviare un sms solidale al 45500 o effettuare una chiamata dalla rete fissa allo stesso numero per donare due euro alle popolazioni colpite dal terremoto. A oggi sono stati “promessi” 10.656.636 euro; tali promesse si concretizzeranno in trasferimenti al Dipartimento della protezione civile, da parte degli operatori della telefonia fissa e mobile, man mano che gli stessi incasseranno le donazioni dai clienti senza alcun ricarico. Non appena le risorse saranno disponibili il Dipartimento della protezione civile provvederà a destinarle alle tre regioni coinvolte. 
Al fine di garantire l’efficace impiego e la supervisione sull’uso dei fondi raccolti, verrà istituito un Comitato dei Garanti composto da tre membri scelti tra persone di riconosciuta e indiscussa moralità e indipendenza che verranno nominati con un decreto del Capo Dipartimento d’intesa con i Presidente delle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Il Comitato dovrà approvare gli interventi sulla base delle proposte che verranno formulate dagli stessi Presidenti.


Teoricamente, trovando tale ordinanza (credo si riesca a fare, ma non lascerai mica tutto il lavoro a me, vero? ;oP ) avremmo conferma di questo ed anche del fatto che non ci saranno davvero ricarichi da parte delle compagnie telefoniche ;o)

Concludendo, neppure io viaggio "a fiducia": io ho l'animo da debunker, o così mi piace credere. Tendo a cercare il perché delle cose e se sento odor di bufala provo a risalire alle fonti per trovare spiegazioni che mi soddisfino. Cerco le prove, stile "metodo scientifico".
Non dico di riuscirci, però ci provo.
Anche se magari, come in questo caso, all'inizio ci casco anch'io... ;o)



Balconaggio: la mia visione è viziata per aver visto dal basso, ma ugualmente (vedi il mio consiglio sul finale) nulla delego alle alte sfere organizzative: durante l'emergenza del sisma Umbria/Marche del '97 vidi funzionari Caritas far spianare e seppellire con la ruspa regali di Natale ancora impacchettati destinati ai bimbi sfollati da parte dei bimbi delle scuole di tutt'Italia, ed alle nostre rimostranze se ne uscì con "tanto ne hanno ricevuti 10 a testa, di regali, quelli lì...", come se un bambino che aveva perso tutti i suoi giochi sotto le macerie all'undicesimo dovesse dirti "no, guarda, ne ho fin troppi!".
Lo mandammo sotto inchiesta.
Stesso evento, assistente sociale del Comune di Foligno che fa sparire dal giorno alla notte il contenuto di un container pieno di indumenti nuovi donati dal brand Sash e lo sostituisce con uno di abiti usati: era l'unica ad aver le chiavi, la denunciammo, finì male pure lei.
Missione Arcobaleno, Albania, Campo di Kukes2 (con nemmeno celato orgoglio, l'unico che uscì pulito dalle indagini) lotta continua non solo col Dipartimento (a fianco anche del Dipartimentale, 'stavolta, che volendo andava contro i suoi capi) ma anche contro l'UNHCR a cui stavamo passando le consegne perché di umanitario non proponevano nulla: recinzione dei campi senza tener conto del percorso effettuato dai disabili presenti, razionamento delle derrate alimentari ai rifugiati kosovari ed a noi volontari (ci negavano l'acqua dopo una giornata a piantar reticolati per loro, fai tu... acqua portata da noi, dall'Italia), rifiuto di ampliare il campo con altre tende ma pretesa di ammassare le persone per il doppio della capienza delle stesse senza nemmeno aggiungere nuovi servizi igienici né docce in proporzione all'aumento della popolazione del campo, rifiuto di proseguire con la rodata metodologia di collaborazione con l'Interforze e forze dell'ordine locali, con il risultato di tentativi immediati di saccheggio del campo volontari da parte di alcuni abitanti della città vicina, rifiuto di proseguire la collaborazione con i rifugiati per quanto riguarda la preparazione pasti, per venire incontro ai loro gusti ed alle loro tradizioni essendoci varie etnie e varie religioni, assumendo persone del luogo col risultato di un fiorire del mercato nero delle derrate alimentari (al mercato di Durazzo, il giorno dopo la nostra partenza, vendevano il Latte Brianza portato dal nostro gruppo) ed altre simpatiche cosette.
Ed era Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, eh? Mica eran volontari, quelli. Prendevan soldi, per gestire il campo. Parecchi. E non volevano nemmeno pagar l'affitto del terreno ai contadini. Il nostro Dipartimento, con il caro Barberi, faceva scaricabarile e noi con Golizia a smazzarci i casini.
Varie ed eventuali viste poi negli anni, ultima questa: tra poco ci sarà un'esercitazione nazionale di noi addetti alle ricetrasmissioni in Toscana, l'ESERVOL 2012. Il nostro gruppo, provinciale comasco, ha fatto richiesta di convogliare i volontari sull'emergenza reale in Emilia poiché riteniamo inutile passare un fine-settimana ad esercitarci con le radio quando potremmo renderci utili anche solo a portar via macerie.
Ci è stato risposto che il Dipartimento paga perché noi ci si aggiorni nella nostra specializzazione e che in Emilia si arrangian bene così come sono.
"Paga" perché per il venerdì per alcuni volontari, quelli che prendono le ferie, si applica la Legge 225/92 per la salvaguardia del posto di lavoro, ovvero lo Stato rimborsa al datore di lavoro la giornata di ferie ed i contributi che, per quel giorno, ha speso per il volontario (la stessa legge si applica durante le emergenze, non solo per le esercitazioni, in modo che il datore di lavoro non abbia da lamentarsi di perder soldi per le assenze del volontario, diciamo) e perché rimborsa autostrada e carburante ai mezzi delle associazioni. Con tempi e modalità molto larghe, ché i rimborsi dell'emergenza del '99 in Albania ci sono arrivati dopo tre anni.
Ecco, per il Dipartimento in un momento d'emergenza reale è più importante aggiornarci sul funzionamento di radio e ponti-radio a due passi dalle zone terremotate, con volontari che già si mettono in moto da tutt'Italia, che impiegare queste forze fosse anche per tre giorni in attività concrete sui luoghi del sisma: ogni gruppo, faccio notare, si presenta autonomo in tutto.
Secondo noi, invece, una cosa simile è una presa per il culo agli emiliani tutti ed è fornire il fianco a nuovi (e stavolta giustificati) attacchi alla Protezione Civile in generale: "ecco, guardate come si sprecano soldi, tempo e mano d'opera. Invece d'andare ad aiutare, son lì che giocano con le radioline!".
Abbiam chiesto non d'annullarla ma di posticiparla almeno alla fine del periodo più critico, di nuovo un "no" come risposta.
Noi non ci andremo, alla chiamata del Dipartimento abbiam risposto picche: ci dispiace, siamo occupati con la Colonna Mobile Lombardia ad andar giù dai terremotati, per quando ci sarà l'esercitazione andremo a fare il nostro secondo turno. Fottesega se diamo precedenza alla Protezione Civile Regionale invece che alla Nazionale.
Spero basti anche questo, per chiarire il mio punto di vista, ma se fate tanto di ipotizzare una minaccia di tortura potrei anche continuare ;oP

Gli SMS solidali: dove vanno a finire i soldi per i terremotati?

In vent'anni di volontariato in Protezione Civile di polemiche e casini ne ho viste a bizzeffe, non nascondo che qualche volta il nostro gruppo ha anche contribuito a crearne.
Perché da volontari son vent'anni che ci scorniamo con il Dipartimento, con quelli che se ne stanno belli belli giù a Roma a diramar direttive del cazzo, che arrivano in elicottero a dare un'occhiata quando c'è qualche disastro mentre noi siam lì a fare quel che c'è da fare, si fanno scattare qualche foto, dicono due parole di circostanza e ripartono.
Non capendo mai una beneamata fava di come funzionano realmente le cose giù in basso, tra le persone normali e reali, in situazioni straordinarie come può essere questa dell'emergenza emiliana.
La new entry tra le polemiche legate alla Protezione Civile è "non fate l'SMS di donazione, non si sa dove finiscono i soldi, quelli donati per L'Aquila sono addirittura stati dati in prestito ai terremotati invece di essere usati per gli aiuti! Sono finiti alle banche ed usati per erogare prestiti!" (vedi articoli tipo questo).
Parte lo scandalo.
Parte l'incazzatura.
Parto, io, in quarta.
Perché da volontaria, come la maggior parte di noi sono tra i primi a non fidarmi più del Dipartimento di Protezione Civile. Combatto contro le sue magagne fin da quando avemmo a che fare con il sisma del '97, all'epoca c'era Bertolaso al primo incarico, ma tanti venuti giù con la piena nemmeno sanno che è stato due volte a capo del Dipartimento. Continuano a citare lui ed i casini fatti a L'Aquila, e nessuno si ricorda di Barberi e della Missione Arcobaleno. Ed anche lì chi s'è fatto il culo in Albania come me ne ha ben d'onde di non fidarsi troppo di chi sta a monte...
Chiedo quindi al presidente del mio gruppo, provinciale, di contattare il nostro presidente nazionale e chiedere di informarsi per vie ufficiali sull'effettivo corso dei fondi ottenuti con gli SMS solidali, nel frattempo qualcun altro, il giornalista Marco Castelnuovo de LaStampa, ha già fatto il lavoro e lo spiega in questo articolo.

Le polemiche ovviamente son dure a morire, soprattutto in Internet, dove i botta e risposta in Twitter o Facebook posson portar via delle ore se non delle giornate, e stamane quando al primo link ho risposto con il secondo dicendo che qualcuno ha fatto chiarezza, ma mi si chiede dov'è che sia questa chiarezza, che mica la si nota...
Mah.

Per me è chiaro che i soldi non sono stati usati per erogare prestiti, perché, come dice l'articolo de La Stampa "Sono stati usati come garanzia, ma non spesi. A fronte della garanzia, le banche hanno erogato microcrediti con fondi propri": quindi chi ha avuto bisogno di un microcredito per rimettere in sesto la propria attività lesionata dal sisma l'ha ottenuto senza dover dare le solite garanzie alle banche, perché questa onlus garantiva per lui per mezzo di questi fondi. Se ancora non è chiaro il concetto, il link riportato proprio dall'articolo di Nocensura ha al suo interno un altro link al sito della onlus incriminata, la Etimos, che spiega per filo e per segno come funziona questa storia.
Leggetelo bene fino in fondo: dice che quei famosi 5 milioni di euro, grazie all'assenza di inadempienze nel rimborso dei microcrediti, sono ancora intatti ed alla fine del periodo concordato per il progetto (nove anni, quindi ne mancano sei) verranno restituiti alla Regione Abruzzo, che deciderà autonomamente come usarli per la popolazione.

Mi sta bene, come utilizzo e soluzione dei fondi ottenuti tramite SMS?
No, io sono volontaria, lo ripeterò fino alla nausea: io son di quelli che si porta aiuto immediato, con le proprie mani. Fatico a concepire un aiuto spalmato su un tempo di nove anni con riscatto finale.
Ma son anche di quelli che quel che è giusto è giusto: quei soldi non son stati prestati a nessuno.
Sono stati usati per far ottenere prestiti a gente che non aveva più nemmeno la camicia da dare come garanzia, alla banca.
Non mi va bene, come cosa, avrei preferito un'altra soluzione, ma quel che è giusto è giusto.

Per me è chiaro che i fondi raccolti per L'Aquila erano quasi 68 milioni e non 5, come dicono nell'articolo di Nocensura, e che quindi non tutti i soldi donati e raccolti hanno fatto il famoso iter per il progetto a garanzia dei microcrediti. Dato verificabile qui, come precisa l'articolo stesso. Quindi, tra un articolo e l'altro, mi par chiaro che il primo mi sta fornendo dati incompleti e non precisi e notizie non verificabili istantaneamente (non mi mette un link diretto) né, con ogni probabilità, verificate. Il primo articolo mi fa pensare che tutto il denaro raccolto per L'Aquila sia stato utilizzato per erogare prestiti ai terremotati, ma come abbiamo visto, non è vero.

Per me è chiaro che a gestire i fondi raccolti non sarà la Protezione Civile, e qui tiro un bel respiro di sollievo, ma i presidenti delle regioni colpite dal sisma: Vasco Errani per l'Emila in primis, coadiuvato da Formigoni per la Lombardia (qui mica son tanto sollevata...) e da Luca Zaia, se non erro, per il Veneto, e che ancora non esiste nessun progetto simile a quello dei microcrediti per il quale la Corte dei Conti abbia dato il benestare.

Per me è chiaro che ogni centesimo dei 2€ donati andranno devoluti in beneficenza, senza nessuna trattenuta da parte delle compagnie telefoniche né aggravio d'iva di sorta, ma che per ottenerli bisognerà aspettare che le varie compagnie riscuotano tutte le loro bollette dai loro abbonati che hanno mandato gli SMS, perché chi l'ha inviato da scheda prepagata è come se l'avesse dato brevi manu, mentre chi l'ha inviato da telefono sotto abbonamento riceverà la sua brava bolletta da pagare, e finché non l'avrà pagata il suo messaggino solidale è solo virtuale. Perciò, finché le compagnie telefoniche non rientreranno di tutti i loro crediti tramite le bollette, ovviamente non verseranno il corrispettivo.

Tutte queste cose, leggendo i due articoli, mi son chiare, perciò ho smesso di indignarmi e scrivere di anch'io "pare che i soldi degli sms per L'Aquila siano alle banche! Ci hanno fatto i prestiti agevolati". Perché l'ho scritto anch'io, da volontaria indignata.
Poi mi sono informata.
Rimango comunque dell'idea che gli aiuti sia meglio portarli con le vostre mani, o fateli portare dalle mani dei volontari.
Siamo in tanti, siamo presenti ovunque, sicuramente ne conoscerete qualcuno che sia degli Alpini, della Croce Rossa o Azzurra o delle Misericordie o delle Ricetrasmissioni... I volontari non si muovono solo quando "vengono spediti" dal Dipartimento, rimaniamo tali anche senza la divisa addosso.
Non è necessario aver la divisa per far volontariato.
E se volete farlo, se volete far qualcosa per l'Emilia, ma ancora non siete convinti della trasparenza degli SMS solidali potete dare un'occhiata qui per sapere cosa c'è da fare e di cosa c'è bisogno:
http://terremoto.volontariamo.com/

È abbastanza, come chiarezza?